martedì 24 giugno 2008

il mio vino quotidiano (o come come bere bene e quadrare il bilancio)

Visto che l'ho citato ieri voglio tornare a parlare di colui che io considero un eroe, anzi un autentico rivoluzionario, in quanto ha scelto di produrre i propri vini in modo, per dirla molto semplice, naturale e di metterli in vendita a prezzi accessibili a chiunque. Coi tempi che corrono, dove spesso vini 'veri', 'biodinamici', 'biologici' o quant'altro raramente scendono sotto i 10 euro, lui in cantina è ben sotto la soglia dei 5!  E i vini di Camillo Donati sono da bere, poche balle, ne berrei a secchiate senza troppe menate da pseudo intenditori o pecoroni dal gusto omologato e poi, dopo le suddette secchiate, volete mettere quanto è bello svegliarsi la mattina dopo in forma come pochi? 'Scientificamente' provato su di me. Oltre l'uva ed il suo lavoro non c'è nulla, niente enzimi, lieviti selezionati, chimica in vigna, temperature controllate o tutte le belinate che si inventano la gran parte degli enologi o le multinazionali della chimica. Poi, fondamentale, quelli frizzanti sono frutto esclusivamente della rifermentazione naturale in bottiglia.
I suoi vini sono la pura espressione della tradizione delle colline parmensi. Da lui troverete il Lambrusco più buono del mondo, che con un gusto così non avete mai provato, un Trebbiano che bello fresco è ideale per queste afose serate milanesi, e poi via con la Malvasia, il Merlot (ma non pensate ai 'soliti' Merlot), il Sauvignon, il Pinot Bianco, il Cabernet Franc.
Se come me non rinunciate al vino quotidiano andate o ordinate da lui, ne guadagnerà sia la salute che il vostro portafoglio.
Grazie Camillo.

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