lunedì 22 settembre 2008

sweet sonya

Non credo siano in molti a pubblicare il terzo disco a 18 anni. Sonya Kitchell ci riesce grazie alle sue ottime doti di autrice e la bella voce. Il buon Callieri ne aveva recensito positivamente il disco precedente su Rootshighway. Non ho avuto modo di sentirlo
per intero ma da quanto leggo e dall'ascolto di questo 'This Storm' mi pare di percepire un cambiamento nel percorso artistico di Sarah. Certo anche la frequentazione di Herbie Hancock, che dopo averla notata l'ha voluta in tour con se per tutto il 2007, ha avuto il suo peso. Una ulteriore crescita a livello compositivo e la professionale e misurata produzione di Malcolm Burn sono in realta le armi vicenti di questo disco che mi sta deliziando da qualche ora a questa parte. In alcuni momenti mi ricorda la migliore Feist (che coma al solito il Corrierone ha stupidamente definito qualche giorno fa cantante punk-rock) soprattutto nelle canzoni che rivelano il suo lato più intimista. Ma non mancano deliziosi agganci a quanto più mi piace, il country flavor di 'Running', la ballata che vira al rock di 'Fire', la splendida e quasi Mitchelliana 'Robin In The Snow' che apre la bella sequenza di sei canzoni per un ideale grande lato B.

vino del giorno: Riesling Vignoble de Katzenthal 2004 di Audrey et Christian Binner, piacevole e fresco nonostante la cattiva annata in Alsazia

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