mercoledì 11 febbraio 2009

keep your distance


here we go again, cena di lavoro. Tre ospiti: una statunitense, un canadese ed uno spagnolo. Ovvio che scelgo io il vino, mi piace vedere le reazioni ai vini che amo. Parto tranquillo, un vino che è una garanzia, Malvasia 2005 di Kante. Bottiglia svanita con apprezzamenti di tutti. OK saliamo. Bianco Breg Anfora 2003 di Gravner. Poco meno di un mese fa avevo bevuto a casa (con il barrott) il 2001; strepitoso. Qui è un'altra storia come è giusto che sia. E' tutto più carico, a partire dal colore. Credo che vada aspettato, troppo calore (alcol), meno equilibrio ed in definitiva meno eleganza. Reazioni diverse: lo spagnolo pensa ad uno sherry con il canadese che subito dice ma non è dolce! Morale si finisce un po a fatica la bottiglia....ed io che speravo di poter stappare anche un Paraschos.
Accompagnati in albergo vorrei guidare altrove ma poi arriva questa canzone, sarà meglio tornare a casa.

If I cross your path again
Who knows where, who knows when
On some morning without number
On some highway without end
Don't grasp my hand and say
Fate has brought you here today
Fate is only fooling with us, friend

CHORUS
Keep your distance
Keep your distance
When I feel you close to me
What can I do but fall
Keep your distance
Keep your distance
With us it must be all or none at all

It's a desperate game we play
Throw our souls, our lives away
Wounds that can't be mended
And debts that can't be paid
O I played and I got stung
Now I'm biting back my tongue
and I'm sweeping out the footprints
Where I strayed

5 commenti:

  1. ma con chi bevi? quella canzone dice tante cose, caro ale

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  2. Sir Paul, beh la canzone é di Richard Thompson nella versione di Buddy & Julie Miller.
    Mauri, le canzoni dicono sempre qualcosa.....

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  3. le canzoni dicono la verità. conoscevo quella di thompson, ma non qs, grazie amico

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