venerdì 24 luglio 2009

Il vino della natura

Angiolino Maule produce straordinari vini “bio” da oltre 16 anni, la sua azienda si chiama La Biancara e si estende tra le provincie di Verona e Vicenza per poco meno di 10 ettari, l'origine vulcanica del terreno fa si che non ci sia bisogno di concimazione che avviene comunque naturalmente tramite decomposizione di foglie, di tralci e lo sgretolamento della roccia madre ricca di minerali.
Maule crede fermamente nella biodinamica, che significa principalmente accettare e difendere quello che la natura dona, tramite i preparati e la gestione del suolo, questo tipo di coltivazione
trasmette al frutto le caratteristiche del terreno.
Il rispetto del “terroir” è il suo credo piu forte il che significa niente forzature con concimazioni e trattamenti con antiparassitari, sistemici e diserbanti, “il vino è il frutto della terra trasformato dalla cultura dell'uomo; è la bevanda naturale piu' antica .Per noi” prosegue Angiolino “è fondamentale avere un' approccio vinicolo ed enologico senza chimica per avere vini piu' tipici, unici ed inimitabili, in netto dissenso con l'omologazione della maggior parte dei vini in commercio”.
Forse questo irreprensibile produttore ha faticato anni prima di trovare chi potesse capire il grande sforzo compiuto dalla sua azienda per produrre vino totalmente naturale, noi “armadilli” siamo dalla sua parte e i recenti assaggi di Pico e Rosso Masieri non possono che confermare i presupposti, sono vini genuini, gustosi e “stomachisti”, e cosa che non gusta mai, dai prezzi “umani”..

da gustare con: Bruce Cockburn – slice o life live solo
puro e naturale come lo era trent'anni fa

martedì 21 luglio 2009

luglio "'francese"'



un luglio all'insegna della Francia. Con il piacere di aver partecipato alla festa per il 14 luglio di Marcel Lapierre a Morgon ed incontrato ed assaggiato vini naturali strepitosi dei tanti bravi produttori produttori presenti. Ma non solo. Questo mese ci sono due dischi d'oltralpe che mi fanno incessante compagnia. Dischi dai toni autunnali ma che mi si abbinano perfettamente a luglio. Luglio è peraltro il mese dove storicamente mi è capitato di bere grandi rossi alla faccia del caldo. Soldera, Conterno, Massa Vecchia, Rinaldi, Cappellano i primi che mi vengono in mente. Sempre alla faccia del caldo questi dischi sono ormai un appuntamento serale immancabile.
'Changin Plans' di St. Augustine è il primo. In realtà lui si chiama Francois-Regis Croisier e mi piace pensare che abbia preso il nome d'arte da 'I Dreamt I Saw St. Augustin'. A dire il vero non si rifà in maniera sfacciata a Dylan. Le sue canzoni sono per lo più delicate ballate, quasi sussurrate, con accompagnamento strumentale essenziale quanto delizioso, con lo spettro musicale che spazia da Nick Drake a Loney, Dear. La deliziosa canzone d'apertura poi guarda caso si chiama '14th of July'. Di lui si trova poco in rete e la migliore fonte anche per ascoltare le sue canzoni è myspace.
Il secondo è l'omonimo disco della Delano Orchestra. Anche qui siamo davanti in realtà all'opera di un cantautore, Alexandre Rochon. Qui soprattutto a livello vocale non si può non pensare a Drake. Il suono specialmente, nel disco in questione, si fa più elaborato come peraltro il suffisso Orchestra lascia presagire, ma rimane comunque abbastanza cupo e sofferto, perfetto anche per questa afa notturna. Secondo disco come Orchestra, forse il primo era leggermente meglio ma con gli ascolti sta crescendo.
I francesi non mi sono mai stati troppo simpatici ma grazie ai vini bevuti, all'incontro con le belle persone che li creano e pure a questi dischi beh, qui da noi in questi due campi abbiamo ancora parecchio da imparare senza nulla togliere ai (pochi) bravi talenti nostrani.


venerdì 17 luglio 2009

cartoline da Morgon

Gli "armadilli" nel cuore della Francia dal grande Marcel Lapierre per una festa
all'insegna della convivialita' e dei vini naturali.....

giovedì 9 luglio 2009

The show must go home


Urgent Memo from JonDeeGraham HQ
“I feel I need to get closer to my people. So close in fact, in their houses. I want to do more house concerts. House concerts are the wave of the future...along with jet packs and robot butlers. I am looking for cozy, friendly house concerts over the summer in Texas. Very little is required. It's just me, my guitar, you and your friends. Texas in the summer? California in the mid October. Midwest and easy coast in the fall. It's intimate, fun, and I'll help clean up afterwards”

Beh…forse ritrovarsi a Houston o Dallas in estate non deve essere il massimo J.D.,ma i concerti casalinghi sono una buona soluzione,anche se negli States non sono certo una novita’.
Mi ricordo il bravo Willy Mason che anche dopo il minihit “Oxygen”,alle volte basta solo una bella melodia e un (gran) po’ di culo per finire nella top 30 inglese,si presentava nelle case con il suo cane che lo accompagnava nei lunghi viaggi su di un van scassato,un hobo moderno.
Ce li vedete i fighetti delle nostre parti “abbassarsi” a suonare in un salotto qualsiasi?
Ovviamente esclusi i musicisti del Club de Musique.Fatevi del bene,portatevi un Barotti in casa:credo non sporchi e fa anche il pane...
Da bere lo comprate voi,purche' sia tanto e naturale.

sabato 4 luglio 2009

liguria, le bien vivre

O è madre o è puttana, così si potrebbe cogliere l'essenza di questa terra...
Amo la sua gente schiva, i suoi orizzonti, i suoi profumi mediterranei, il maestrale, la salsedine, lo skyline piatto del mare che mi rasserena ad ogni sguardo, non sempre pero' è così tutto gradevole.. le code infinite sulle austostrade per arrivarci, l'orda di Milanesi nei giorni. festivi, le trappole acchiappaturisti, la maccaia insopportabile, il parcheggio che non c'è ....
Si', è una terra dove non ci sono compromessi o stai benissimo o malissimo.
Uno strano meccanismo mentale mi porta a ricordare le situazioni piacevoli e a dimenticare in fretta le altre. Da questo punto di vista mi ritengo un'uomo fortunato, per cui...
Prendi un giorno d' inizio estate e scegli con gli amici una mèta lontana dal frastuono, magari la Val Borbera, raggiungi fra impervi canyon e paesaggi suggestivi il ristorante Belvedere a Cantalupo Ligure e appena seduto il simpaticissimo chef "Rebo" ti portera' una bottiglia di Timorasso della casa con i salumi nostrani, il magnifico Montebore, formaggio raro e buonissimo ed il latte brusco a cui seguira' un pranzo intrigante e gustoso di territorio e non solo. Vale sicuramente il viaggio.
Per strada mi fa compagnia un classico: Nick Drake - five leaves left.
Prendi una sera la scusa per andare a trovare un vecchio amico e lo chef "stellato" Massimo Sola trasferitosi qui da poco e ti ritrovi a Borgio Verezzi ai bagni Nettuno. Scoprirai una grande cucina di mare con prodotti di eccellenza ed una carta dei vini con molte bollicine pronte a toglierti la sete, se non ce la fanno le bollicine ce la fara' un gin tonic rigorosamente confezionato con gin Hendrick's e tonica Fever Tree. A breve il giovedì sera tre tavoli “pieds dans l'eau” completeranno l'offerta spettacolare di questo posto magico! (colonna sonora Man of somebody's dream, tributo a Chris Gaffney)
Un'altra “chicca”? Questo è un best kept secret in town.. un ristorante che a pranzo sfama 100 operai a 10 euro l'uno e la sera incanta non piu' di 26 persone con una cucina di straordinaria freschezza preparata SOLO con pesce selvaggio locale dal bravissimo chef Roberto De Carlo (da solo in cucina, chapeau!). I vini sono scelti nel ristretto campo dei vini naturali.
Questa meraviglia si trova a Vado Ligure e si chiama San Domenico, la location non delle piu' amene ma qui si bada piu' alla sostanza che alla forma....averne di posti così!!
In auto con Mr.Fabio Luglio (thanks per le ottime bottiglie messe sul tavolo e per la compagnia), il live di Clapton e Winwood ci accompagna verso Genova la superba..

giovedì 2 luglio 2009

parole - musica - vino


sto ripensando quanto letto qui ieri mentre ascolto il nuovo disco di Scott Matthews 'Elsewhere' e credo che in fondo la recensione di un disco o di un vino non serva a nulla. Perlomeno a me che le ho ormai abbandonate da qualche anno. Di recensioni di dischi ne ho lette migliaia e per un certo periodo ne ho anche scritte. Ricordo ancora la fatica mentale che comportava. Chi scrive ha una responsabilità pazzesca nei confronti di chi legge e di chi ha creato un disco, ma pure un vino. Con rare eccezioni ormai le critiche sanno tanto di 'mestiere' e puzzano di interesse e auto compiacimento. Quante incazzature per dischi acquistati grazie a belle recensioni e presto abbandonati o dischi che amo stroncati. Per questo disco ad esempio un mese fa dopo il primo ascolto lo avevo etichettato come opera inferiore all'esordio di tre anni fa, parecchio inferiore, se ne avessi dovuto scrivere sarebbe stata una stroncatura. Questa notte per non so quale ragione sono andato a ripescarlo e me ne sono innamorato. La musica come il vino regala emozioni da cogliere e non sempre abbiamo la mente ed il cuore liberi per coglierle. Ed oggi vale più la parola di un amico, magari il racconto della sua emozione su un blog, per incuriosirmi all'ascolto. Per la musica internet è un veicolo pazzesco, in un attimo ti permette di ascoltare e volendo, se ti piace, di acquistare. Io per scelta acquisto solo in vinile, e meno male che sono tornati a farli, altrimenti mi accontento dei files.
Per il vino fortunatamente esistono ormai tante di quelle manifestazioni dove poter assaggiare, se proprio non si vuole andare direttamente dal produttore, ed anche in questo caso le recensioni e le guide le ho abbandonate da tempo ad eccezione di una eccezionale rivista di approfondimento. Amo il vino, amo berlo non degustarlo, amo chi fa il vino che amo. Le note tecniche, quelle olfattive, i sentori li lascio volentieri agli 'esperti'. L'emozione del vitigno, della terra dove è cresciuto, del lavoro del vignaiolo nessuna recensione o guida riuscirà mai a darmela. Leggere meno e cercare le emozioni che più fanno per noi. Non me ne voglia Paolo, è pur sempre l'unico giornalista musicale con ancora qualcosa da dire.