lunedì 2 novembre 2009

I wanna go home with the armadillo....


Good country music from Amarillo and Abilene. The friendliest people and the prettiest women I ever see.
In questa epoca di nuovi cantautori così detti 'indie', per la verità alcuni dotati di un loro fascino, l'esperienza e la concretezza della vecchia guardia mi richiamano per il sedicesimo anno consecutivo nella terra dell'Armadillo. Poi capita di arrivare in anticipo ad Austin per sfuggire al gelo del Panhandle sicuro che tanto li sono a casa e tempo di annoiarsi non se ne trova.
Guarda caso, dopo una lunga giornata in auto, ci sono i Black Crowes e, visto anche il piacere dato dall'ascolto del loro ultimo disco, non me li lascio di certo scappare. Che dire, bravissimi, in gran forma con la band saldamente ancorata alla voce di Chris Robinson ed alla chitarra infuocata di Luther Dickinson supportati da tastiere e due coriste. Un gran concerto di puro rock molto anni settanta, qua da noi un puro miraggio.
Da tenere d'occhio la band di apertura, Truth & Salvage Co., hanno un disco in uscita prodotto da Chris Robinson e se conferma quanto ascoltato dal vivo si preannuncia interessante con un suono molto The Band/Felice Bros con ben tre voci soliste.
La sera successiva scelgo di tornare a sentire Stacey Earle and Mark Stuart visti sui navigli in una calda serata di luglio di tre anni fa: spettatori 5 e la mia personale incazzatura per non avere visto nemmeno un cosiddetto critico musicale. Loro si confermano eccezionali anche davanti alla trentina di spettatori di Austin tra cui mamma Earle. Il posto non ne poteva tenere di più e credo che sia un loro scelta di esibirsi completamente unplugged in locali di tali dimensione.
Grandi autori, veri professionisti, Mark chitarrista delizioso, proseguono sereni a fare ciò che amano in lungo e in largo per gli States con il loro van ormai giunto a 690 mila chilometri!! Tra qualche mese tornano in Europa e cercheranno di toccare anche l'Italia.
Dopo una settimana di birra comincio ad avere 'sete' di vino. Fortunatamente Mr. Do Bianchi viene in soccorso con un fantastico happy hour a base di ostriche del Golfo ed una bottiglia di Nicolas Joly che da queste parti porta in etichetta il nome Les Clos Sacré. La sete viene parzialmente placata
Tom Freund l'avevo incontrato una quindicina di anni fa quando militava ancora nei Silos, incredibile ma si ricorda di me. Poco dopo ha intrapreso la carriera solista ed i suoi dischi li adoro grazie alla vena molto Jackson Browne di cui sono impregnati. Qui raccoglie i suoi amici austiniani ad accompagnarlo, Scrappy Jud Newcomb, Bruce Hughes, Matt The Electrician e Abra Moore. Una gran bella serata, tante belle canzoni con spazio anche per quelle di tutti i musicisti presenti.

Non c'ero mai stato ma grazie a Mr. Do Bianchi finalmente sono stato al Ginny's Little Longhorn Saloon, l'ultimo, vero ed autentico honky tonk di Austin. Famoso per il suo Chicken Shit Bingo della domenica pomeriggio (vi lascio immaginare come si svolga), è il posto più divertente di Austin. Purissima country music di livello eccezionale, birra che scorre a fiumi (i migliori prezzi in città) e la gente che balla e si diverte come pochi. Fun, Fun, Fun!!!! Quella sera suonavano Gary Claxton e Tom Lewis degli Haybale con alla chitarra solista il formidabile Eric Hokkanen, giustamente definito da Mark Rubin 'sicuramente il miglior musicista di Austin di cui non avete mai sentito parlare'.

5 commenti:

  1. che dire.... almeno spero che tu abbia bevuto solo birra! ecco doveri.....

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  2. E' qualcosa nell'"aria" di Fornovo che ti ha retituito l'ispirazione?

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  3. No, cazzo, i Black Crowes, no! Visti tre volte negli anni novanta, una delle mie band preferite di sempre... Non vengono in Italia da una vita... Invidia, invidia, invidia...

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  4. bella lì. ma proprio bella qs storia texana. ah io di stacey earle non sapevo niente: prima di incazzarvi con i critici musicali, incazzatevi con chi organizza i concerti e non avvisa i critici musicali.

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