venerdì 15 ottobre 2010

Emozioni d'Antan























Amo l'autunno, i suoi colori ed i suoi sapori spingono la mia memoria verso ricordi che sanno di antico e di tradizione, “è il momento giusto per incontrare Lino Maga e il suo Barbacarlo” penso guidando mentre una leggera nebbia mi fa compagnia, in macchina suona a tutto volume Dream Attic il nuovo bel disco di Richard Thompson, improvvisamente i pensieri sfumano, ecco sono arrivato a Broni nell'Oltrepo'!

L' appuntamento è nella cantina in centro al paese, qui il tempo pare si sia fermato, la stanza è ovattata, piena di ricordi e la sala degustazione è piacevolmente disordinata, con foto, lettere e dediche. E, soprattutto, bottiglie. Bottiglie di ogni millesimo tutte rigorosamente in piedi perchè “c'hanno il culo di sotto”, il Barbacarlo con quell'etichetta così retro' ma così affascinante. Lo zio (barba) Carlo fu il primo a produrlo, è un vino contadino e ogni annata è diversa dall’altra (come dovrebbe sempre essere ma spesso non è..), percui va degustato per scoprire le diverse sfumature che hanno caratterizzato ogni singola vendemmia. Lino Maga sembra un uomo schivo e chiuso ma piano piano si apre, proprio come i suoi vini, e ti racconta di quando Gino Veronelli e Gianni Brera frequentavano la sua cantina, è pieno di conoscenza e saggezza popolare ed è il contrario del vignaiolo “che se la tira”. Mi versa il 2007 poi il 2006 poi il Montebuono, ne berrei a secchiate, nobile e semplice al tempo stesso, affascinante nella sua profondità e ampiezza di profumi, è un vino che chiama ardentemente il cibo e la convivialita'. Al palato ti aspetti la carbonica che lo ha reso celebre, ma non sempre c’è. Entra denso, leggermente zuccherino, succoso, croccante, si allarga, chiude spinto da un’acidità giovane e una piacevole astringenza. Parlando poi scopri che il segreto dei suoi vigneti sono terreni tufosi e impervi (mi fa l'esempio della Valtellina e delle Cinque Terre) le piante centenarie con rese bassissime (35 quintali per ettaro) e, ça va sans dire, nessun trattamento chimico, “il vino si fa in vigna, non in cantina..” mi dice. Guardo l'orologio, si è fatto tardi purtroppo bisogna ripartire, carico i cartoni, sopra c'è scritto "Antico-Classico" niente di piu' vero.. Lo so, lascio del lavoro indietro ma la strada da fare è tanta e comunque rimane la scusa buona per ritornarci, magari con gli amici di sempre.. Au revoir comm. Maga! Risalgo in macchina, Thompson è sempre lì a farmi compagnia, oggi emozioni d'antan mes amis..

4 commenti:

  1. Da Broni son passato spesso, ma questa cantina non la conoscevo...
    grazie!

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  2. Merita,
    i vini sono lì da assaggiare e poter scegliere l'annata che piu' piace, il cav. Maga un personaggio d'altri tempi..
    E' in centro (facile da trovare) in via Mazzini 50 tel.0385 53890

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  3. Quando gli altri armadilli sgobbano il nibbio solitario ciuccia...

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