venerdì 17 giugno 2011

Le Bistrot de La Marine di Jacques Maximin. Poteva andar peggio?


La non superflua introduzione, se avete voglia di leggerla, è tutta qua:

- del Guardiano del Faro-

Nel frattempo è arrivata la bella stagione, l'ennesima Stella Michelin della sua lunga carriera e anche la consueta pioggia di apprezzamenti (pochi) e di lamentele (tante) da parte del vasto pubblico che ha frequentato il Bistrot de La Marine di Cros de Cagnes, come da copione recitato e replicato all'infinito. Sono andato a leggermi alcuni commenti recenti sulla nuova avventura di uno dei cuochi più controversi della sua epoca prima di riavvicinarmi con un sorriso a denti stretti ai suoi tavolini, ugualmente stretti e poco attraenti . Non lo faccio mai, non leggo quello che scrivono altri prima di entrare in un locale che non conosco, lo faccio per evitare ovvi condizionamenti, però siccome in questo caso me l'aspettavo il risultato del sondaggio, allora ci ho messo dentro il naso e due occhi per farmi due risate prima di potermi alterare l'umore di fronte ad un prevedibile disastro. Il risultato di Tripadvisor, per quello che conta , va ben oltre ogni rosea aspettativa. L'87% delle recensioni sconsigliano di metterci un piede dentro in questo bistrot stellato. Soprattutto i commenti dei francesi sono al curaro e definiscono l'esperienza in questi termini " Grosse dèception, dècevant, tromperie sur toute la ligne, honteux, Maximin n'est plus ce qu'il était... ecc." Grande delusione, inganno e vergogna, servizio disastroso, ambiente dimesso, cucina approssimativa, prezzi assurdi. Solo il noto critico del Figarò Francois Simon, quello che gira con la microcamera nascosta e registra anche i decibel e le temperature dei locali che visita, qui è uscito entusiasta del new look Maximin. Lui e la Michelin che proprio raramente sono sintonizzati: loro contro il loro pubblico. Dunque di chi fidarsi?



L'originale ricetta della Salade Nicoise riprodotta in immagine dall'articolo di Simon credo dia già una chiara indicazione sull'indirizzo, il criterio e la concezione di cucina che quest'uomo vuole realizzare prima del pensionamento. Duro, primario, veemente, aggressivo, sfacciato, provocatorio. Cos'altro? Oui, citron, citron, lo so, eccome, le acidità chez Maximin sono sempre state brutali e primarie, 400 grammi di pavè di branzino di lenza riuscivi a mangiarlo proprio grazie alle acidità vertiginose dei suoi condimenti, però quel carciofo annerito la dice lunga sul rischio di approssimazione in cui si potrebbe incorrere.

A questo punto uno dice, dai, se non ci prendono a schiaffi e ci presentano un conto da 200 euro a testa corredato da un pugno in faccia sarà già andata bene. E in effetti questo non è successo, quindi poteva andar peggio. Ora, con quale criterio però Simon e Michelin possano uscirsene con giudizi lusinghieri rimane un mistero, degno del blasone e dello storico di Maximin. Lo chef è al suo posto ad inizio servizio, sembra stia concordando con il Maitre la strategia della serata, strategia che lo vedrà seduto gran parte della sera su un gradino a guardare quelli che passano.

L'ambiente internamente è anche carino, il carattere marinaro dichiarato nell'insegna è rispettato sotto questo punto di vista, con una cinquantina di coperti disponibili, gomito a gomito, ma circondati da un cadre tutto sommato piacevole. L'esterno invece è sufficientemente squallido, ma con 28 gradi non possiamo rimanere dentro, quindi mettiamoci fuori insieme ad una cinquantina di persone, prendiamo in mano la carte e segnamoci in fronte.

La carte è essenzialmente composta da alcune entrate a base di pesce azzurro e vegetali di stagione, questo oltre alla inquietante ma originale Salade Nicoise Jean Medecin, dal nome del sindaco di Nizza che così la intendeva. La parte interessante è tutta rivolta ai grandi pesci di cattura proposti quasi tutti per due persone, cucinati classicamente e tariffati intorno ai 50-60 euro a persona. Quindi, entratina, piatto principale di pesce e dessert = 100 euro . Oltre a questo, una ciambella di salvataggio sembrerebbe essere costituito dal piccolo menù del giorno, dal quale è possibile attingere a qualche piatto tradizionale senza farsi troppo male al portafogli.
La carta dei vini per un Bistrot marino mi sembra più che sufficiente, niente di intrigante, prezzi prevedibili, ma in fondo non è questo il punto dolente. Il punto più dolente è l'indolenza del servizio, che come fatto appunto notare da chi ha scritto alcuni commenti online è veramente imbarazzante. Piatti che arrivano in tempi diversi, vino neppure messo in ghiaccio e mai servito, atteggiamento superficiale , tanto per portare a casa anonimamente l'ennesima serata di lavoro . La cucina, come facile immaginare, punta tutto sulla nobile parte ittica e tralascia il resto, relegando tutto quello che costa meno di 30 euro a puro approccio riempitivo.

Queste sono delle uova sode farcite di mousse di gamberi, falso caviale, ratatouille insipida e insalata quasi scondita.













Il cabillaud però è peggio, dichiarato demi sel su fagioli bianchi, in realtà è salatissimo e sotto c'è un mezzo minestrone guarnito da improbabili foglie di insalata. Stessa base era stata proposta su un ancora più improbabile minestrone alla genovese, che fortunatamente è ben altra cosa rispetto a quella intesa qui.

Ma poi questo salva alla grande la serata, e qui si capisce il senso di questo Bistrot Marino, dove neppure le patate di contorno sono cotte bene, però quella gigantesca sogliola alla mugnaia con burro spumeggiante è di una bontà assoluta. E anche gli altri grandi pesci che vedo passare in ampie casseruole appena uscite dal forno hanno tutti un aspetto e un profumo straordinario. Una sogliola così non me la ricordavo neanche più, sarà dall'ultimo viaggio in Bretagna. Questa era per due, ed era abbondantemente sopra il chilo e mezzo, io e Andrea l'abbiamo divorata in 60 secondi. Burro , limone e prezzemolo , punto e basta, patate dorate fuori e crude dentro. E allora vedi che questa vecchia volpe potrebbe avere ancora ragione, e già oggi a rivedere in dettaglio quella sogliola tornerei a mangiarne una anche da solo. Dessert in linea con il resto, cioè di una mediocrità avvilente, però quella sogliola...


Bistrot de La Marine
Jacques Maximin
96, Promenade de la Plage
Cros de Cagnes

Tel : 0033 (0)4 93 26 43 46

- gdf -

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