giovedì 29 dicembre 2011

Alba Chiara


- gdf 2011 -

La Corsica all'Alba, 07.30 - 28 Dicembre 2011, dal Faro

Un bar trattoria di montagna, c’è tanto freddo fuori, ci sono tanti tavoli imbanditi dentro, è una giornata di festa, tante famiglie, tanta famiglia. E’ al primo della serie di antipasti, alza la testa dal suo vol au vent alla crema di funghi e mi guarda: ma che belli questi occhi verdi, ma mi conosce? Non connetto lo sguardo con i ricordi. Visualizzo a quota periscopio: ha l’anello al dito, ha un figlio, un marito e pure una suocera di fianco. L’aria e la postura scocciata e dimessa della casalinga disperata. Mi alzo, osservo meglio tra le tante teste, niente da fare, nessun riferimento, torno al tavolo, mi siedo, non mi ricordo, ma ce la devo fare prima del dolce, senza fare domande, devo chiudere il mio ennesimo gioco psicologico senza aiutini esterni.

Mi rialzo, vado in bagno, ma solo perché così ci devo ripassare di fianco; no, io non mi ricordo, però lei di nuovo piega il labbro da un lato, ma in maniera meno evidente di prima, il marito osserva. Ripasso, una scusa, mi avvicino al banco del bar per un drink diverso, uno sguardo al barman, troppo disinteressato, inutile fargli domande, mi volto, postura laterale, che, ahimè, mi enfatizza il profilo. Abbassa lo sguardo dal viso e osserva le rotondità, il pulloverino intendo, e sorride tra se e se. Penso: guarda che ci ho lavorato dieci anni per riempirlo, non so cosa ti ricordi tu ma prima ero troppo magro secondo me, e anche secondo alcune tue coetanee. Ma forse lei si ricorda altro: ma quanto tempo fa? Ma dove? In quali circostanze?

Andiamo per esclusione, rewind: rivediamo un pezzo di film, stringiamo l’inquadratura su una zona, sempre più ristretta, mettiamo a fuoco il soggetto, collochiamolo nella sua località, stringo ancora, arriviamo ad una villetta in collina, nessun adulto in casa, tutti a lavorare. Forse ci siamo, non è Lei; è una sorellina minore di una Lei, quella che ci spiava da una porta socchiusa per capire cosa facesse sul divano del salotto la sorella maggiore con quel magro e giovane  uomo. Ripasso per verifica, veramente niente male, sarà qualche mese sotto i quaranta, e credo che nel frattempo abbia capito cosa faceva sua sorella su quel divano, anzi, probabilmente in seguito ci avrà fatto l’abitudine e si sarà fatta una discreta esperienza visiva sulle performance della sorella, Chiara, che per nulla al mondo si sarebbe voluta presentare all’alba del suo matrimonio troppo impreparata.

3 commenti:

  1. Le donne sono capaci di attendere tutta una vita l'uomo del grande amore, nel frattempo si sposano...
    Alba

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  2. Si, e anche oggi ci ha seduti sul lettino dello psicologo...
    Beppe

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  3. Beppe visto che sei così compenetrato nei problemi sui rapporti con le donne mi va di riferirti un consiglio che diede un vecchio saggio ad un giovane uomo:
    ricorda di non contraddire mai una donna in una discussione, dalle tempo e lo farà da sola.
    Alba

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