martedì 17 gennaio 2012

Moet 1964


- gdf 2012 -

Non tanto eccezionale per l'annata, perché se vi volete prendere il tempo di visitare il sito di Wine Searcher ne troverete parecchi in offerta, ma non so quanti con un degorgement così "antico". Il fatto di ritrovarlo in magnum e così ben conservato, almeno dall'aspetto esterno, rincuora e convince a tentare la sorte. Senza neanche pensarci un minuto, direttamente alla ricerca di un bicchiere da  Meursault, perché qui l'attesa è mirata verso un probabile Cognac appena ossidato con bollicine scomposte. Supposizione confermata al 80%, perché in effetti il perlage è abbastanza sorprendente, ma forse è anche colpa del bicchiere che ho scelto, tirato fuori da un armadio altrui in un momento di entusiasmo incontrollato. Non ho neanche guardato se ci fosse la polvere in questi bicchieri dall'aspetto dubbio, ma che ci volete fare, quando c'è da cogliere l'attimo bisogna essere veloci come i gatti; l'attimo fuggente potrebbe fuggire. E così superato lo smarrimento iniziale posso metterci dentro il naso e ascoltare quello che ha da dire questo vino che si avvicina ai cinquant'anni con una discreta disinvoltura. E' proprio vero, i cinquantenni di oggi non sono quelli che circolavano negli anni '60. Quindi, questo Clooney si agita parecchio nel bicchiere prima di calmarsi. L'età la riconosci da una punta di ossidazione, come un cents di Marsala vergine in un litro di Champagne che ne altera anche un pochino il colore. Pas de champignon fortunatamente, invece c'è del tabacco biondo tirato fuori dal cassetto del nonno e, infine qualche scorza d'arancio candito tolto dalle decorazioni di un tromp d'oeil natalizio. Dopo il terzo descrittivo si tende a farsi prendere la mano, quindi preferirei fermarmi qui e finire il magnum senza altre seghe mentali.

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