mercoledì 11 gennaio 2012

Un vino in bianco e nero


- gdf 2012 -

Chissà se Nossiter ha mai bevuto questo vino.
Chissà come gli è venuto di dichiarare che "Madame Leroy è una vignaiola che si immischiò in loschi affari e che produce vini iperconcentrati se non Parkerizzati".
Chissà cosa pensarono  in Borgogna quando un Bourgogne Aligoté decise di presentarsi a Versailles meglio abbigliato di un Corton Charlemagne.
Chissà se qualcuno lo utilizzò per farsi comunque un kir cassis in un bar di Meursault.
Chissà quanti invece capirono che questo è il miglior rapporto qualità prezzo di un vino bianco di Borgogna
Chissà ancora quanti anni potrà  invecchiare diligentemente il vinello inteso come il meno nobile della Cote d'Or.
Il meno che è diventato il più. Con l'Aligoté non hai molti riferimenti, ho la pensi in bianco o in nero.
Con questo Aligotè la devi comunque pensare in bianco o in nero, non ci sono vie di mezzo.

2 commenti:

  1. NOSSITER? UN COGLIONE?

    ne ho una btg in cantinetta da un paio di mesi alla quale ho tolto la ceralacca, non mi servirà per trasformare il punto di domanda in punto esclamativo. Certe affermazioni sono frutto di una sottospecie di parassiti che si attaccano alla pelle comunemente chiamate zecche. Per far si che questi essere non nuociano serve sicoprili con la crema nivea (va bene anche la vaselina), si staccano da soli e muoiono. Prima però s'incazzano e sparano cazzate per suicidarsi.

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  2. errore di scrittura perchè non è stato riletto: "ricoprirli"

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