mercoledì 4 aprile 2012

The Joker

 - gdf 2012-


Sono uscito di casa con dei capelli furibondi e una pelle così irritata che mi stava prendendo a schiaffi più del vento di traverso, cattivo e bastardo come l'aglio vecchio. Dieci chilometri a piedi a passo veloce, per star bene o per mentire alla coscienza. Per giustificare un gin tonic in più, una vodka, un negroni; per esaltare con i pensieri una preoccupazione in più, ogni giorno una in più. Il desiderio di chiuderla lì, anche questa giornata, prima con un Campari shakerato, poi mangiando poco: pomme de terrre cherie fritte in grasso d'oca. E un Selosse, che con le patate ci sta bene come l'Asso di briscola sul TRE dell'avversario.

Una carta per terra in un vicolo chiuso al traffico, tra le cacche di cane. Non una carta, una Carta. Via veloce, slalom tra cacche e carte. Un dubbio, stop; la Carta girata sul dorso cosa nasconderà sul verso? Ho rivisto Juamanji l’altra sera,  non mi ha fatto paura come l’altra volta, o almeno così mi è parso, poi di notte sono arrivati i ragni da affrontare, e hanno vinto loro, però se non mi levo il dubbio è peggio.

Torno indietro, che faccio? Guardo la Carta. Giro la carta? Si, se sono tornato indietro  è per girarla, adesso non mi tiro indietro, anche se so che la curiosità uccise il gatto. Ma la provocazione è il mio pane quotidiano. Vada come vada, tanto, per come sta andando. Uno schiaffo, un pugno, un calcio. Sono pronto.
Giro la carta: The Joker. Quello nero. Ho pescato il jolly. E adesso? Brucia nelle mani il jolly, se non logiochi bene lo paghi. Lo rigiro, d’istinto, mi guardo intorno come un ladro, ma ormai l’ho girata, me lo potrei anche mettere in tasca, ormai ci sono cascato, ho girato la Carta. Quella sera la Saggia a Stefano la girò più volte a richiesta e non ci poteva credere: uscì tre volte la torre spezzata,  tre volte la torre spezzata,  non ci vorrei pensare, ma lo sto facendo.


Ma era un Tarocco, fu una fregatura quella volta. Questo è un altro gioco,  da giocare fino in fondo, tarocco o non tarocco.

Andiamo a giocare il jolly? Ma si, prima ce lo giochiamo e prima finirà il gioco.
Questa può andar bene. Mai vista. Non pare una cameriera part time. Sarà di famiglia. Carina? Mah, un metro e mezzo, minorenne o maggiorenne, siamo lì. Labbra sporgenti, nasino maialino, trucco accennato, sguardo american beauty, capelli bicolori raccolti façon pornostar, piercing moderato, maglietta svogliata con reggiseno rossonero che gliele tira su fino in gola. Anche un foulard nero attorno alla gola: poverina, avrà la tosse. Pantalone nero morbido attillato in alto e molle molle verso il basso. Superga.
Ok, vediamo se riesco a farmi prendere a schiaffi.

Caffè?
Come? Non ho capito?
Vuole un caffè?
No, alle cinque? Un caffè, no, grazie, niente caffè.
Quindi?
Quindi cosa?
Non ho capito cosa vuole.
Io neppure, eppure parliamo la stessa lingua, in apparenza.
Scusi !?!?!
No, cerca di aver pazienza: stavo pensando a voce alta, ho appena girato la Carta. Quanti anni hai?
17!
Quindi dispari, ottimo.
Perché dispari?
Perché 17 fa dispari. Vai ancora a scuola?
Alberghiera.
Cosa ci vai a fare?
Perché no? Qui c’è un bar da portare avanti, forse.
Poveri ragazzi, perché non farglielo vedere per intero.
Cosa?
Quei pantaloni perché devono essere così attillati per il 50% e poi abbandonati e molli sul più bello ?
Sono di moda !!
- E lancia lo strofinaccio perpetuo sopra alla macchina del caffè-
E il reggiseno con le spalline Milan? Primo non ti serve, secondo, rossonero non si può guardare.
Ma me l’ha regalato lui...
Sarà anche andato in gol dopo. O l'hai annullato dopo la riga?
Cosa vuole bere? Cosa vuol bere!!
Non alzare la voce con un anziano! Prima un Gin tonic, poi un Martini cocktail, poi un Campari shakerato.
Basta! Adesso chiamo il papà!
Chiama anche l'Esercito se non ce la fai.
Adesso questo gin tonic glielo rovescio in testa se non la smette !
Tutto qui? Ma se invece di te pescavo La Matta ?

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