sabato 3 novembre 2012

il MUMA



- del Guardiano del Faro -



L’onda sarà stata alta almeno venti metri, la sentivo arrivare anche se non la vedevo chiaramente. Era più il frastuono che incombeva e preannunciava il disastroso impatto sul faro. Era ancora piuttosto buio e cupo il cielo, tra il grigio e il blu, lo stesso colore del mare in burrasca. La aspettavo, ormai era prossima. Boom! Il colpo fu fragoroso, il faro tremò a lungo, e quando l’ondata fu tagliata in due dalla torre bretone sui vetri rimasero residui di fondale ed alghe che colarono piano piano verso il basso delle vetrate. Sembrava un piatto di Lopriore quello che rimase a terra.


Mi sveglio sudato, belìn che incubo!
Domenica orrenda, il tempo è proprio cambiato stavolta; è cambiata l’ora ed anche il clima, tutto in una notte. Dieci gradi in meno, pioggia fine e vento, ma per fortuna era solo vento quello che accompagnava una docile mareggiata che nell’inconscio era diventata una catastrofica burrasca. Giornata da analizzare con calma, giornata da spendere forse in un Museo, magari d’arte moderna, ma non concettuale.


Due giri di mouse a caccia di qualche cosa di nuovo da scoprire, un informazione arrivata da un amico lettore, l’incrocio di qualche informazione. Un appuntamento già preso, solo da confermare con un sms. Nessuno ha cambiato idea, ma si, è il giorno giusto per un appuntamento al buio e per andare a visitare il MUMA, che però non è un Museum Modern Art ma un Mulino sul Mare. 


Le referenze dei ragazzi sono buone: Alma e Arco Antico su tutte, ma la giornata non va molto d’accordo con la struttura del MUMA, perché sarebbe stato bello poter pranzare fuori, invece non si può, e allora speriamo di trovare un caminetto acceso ed una cucina che ci riscaldi. Calda e possibilmente non concettuale, solo contemporanea, grazie.


Non sarà invece il camino ma la calda accoglienza dei due giovani che si occupano di questa rinnovata struttura riaperta da solo un paio di mesi a metterci a nostro agio. Il vecchio mulino è stato ben ristrutturato e ben arredato. Luci soft e ambiente caldo e profumato, cosa che non darei per scontato in Liguria, dove alcuni ristoratori credono ancora si possa pranzare a caloriferi spenti anche in inverno.


La cucina si declina in maniera già personale, nel senso che il giovane cuoco ricorda e cita volentieri le sue origini campane fondendole con le tradizioni liguri. Il risultato è valido su diverse preparazioni salate mentre un paio di dessert saranno da ripensare. Ma siamo veramente al primo giro di piano in cucina, ci vorrà qualche tempo perché i ragazzi trovino la loro collocazione al’interno di un’offerta regionale in arretramento di qualità, e anche di prezzo.


Una partenza coraggiosa, comunque da seguire, da riprovare, magari in una bella giornata di sole da godersi nel delizioso giardino con vista a picco sulla costa di Pietra Ligure e che sposta l’orizzonte verso l’Isola della Gallinara. In bocca al lupo ragazzi, questo è una vera location da Guardiano del Faro, mi raccomando, non mollate!


Dalla terrazza giardino del MUMA a Verezzi (SV)






Barone Pizzini

Il benvenuto della cucina

Frittino di nasello con salsa di percoche e zestes di lime confit

Gnocchetti al nero di seppia, ceci, vongole e aglio di Vessalico

Da uve Rossese e altre autoctone minori

Baccalà  su crema di patate e bietole, nocciole di Giffoni tostate


Zuppetta di pesce e crostacei in bianco con cracker al rosmarino


Tiramisu

Insalata di frutta

Biscotto al cioccolato fondente, frutta fresca e frutta secca, salsa vaniglia

Babà alla crema e amarene



- gdf Borgio Verezzi-

1 commento:

  1. Sembrava un piatto di Lopriore quello che rimase a terra.

    :-)

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