venerdì 2 novembre 2012

Testalonga, un Rossese di Dolceacqua da Anniversario



- del Guardiano del Faro -

C’era un’aria malinconica l’altro giorno a Dolceacqua, e non poteva essere diversamente, visto il cielo grigio, la pioggia intensa e il vento trasversale che tagliava in due il borgo medievale del Rossese ancor più del Nervia che lo attraversa sotto l’incombente ponte che divide il vecchio dal nuovo. Impermeabile, sciarpina di seta, ombrello, aspettando che il tempo cambi, perché cambia sempre, e velocemente. Arriva la notte di Halloween anche qui, tra le zucche vuote che organizzano la festa.

Quando ho visto la nuova etichetta del Rossese di Dolceacqua e del Bianco Testalonga 2011 mi è scesa una lacrima nella pioggia e ho intravisto il sole. Ma come, ma di nuovo? …Una bottiglia che per un alcolista sensibile come me potrebbe essere la definitiva, indipendentemente dal fatto  che quel giro  di numeri: 1 9 6  1  buttati li dritti o rovesciati possono formare la medesima combinazione che ho scelto per uscire dalla cassaforte e venire fuori a rivedere il mondo…

Non è il Krug ma la prima vendemmia Testalonga, che fu dunque avvenuta nel  1961, e quindi ci risiamo, altro grosso anniversario, altro trip introspettivo all’interno di questa vita, dove per metà della quale sono andato quasi solo a matrimoni e battesimi, mentre nella seconda parte quasi solo a funerali. Un altro ricordo affiora, nel mio "personale decennale" con lui, con Nino; la mia àncora di salvezza in giornate come questa, dove la sua serenità -nonostante tutto- mi fa bene e mi rilassa quanto una bottiglia del suo sommo Rossese 2011. 

Un altro episodio che neanche il web ha dimenticato, figuriamoci noi, che di tanto in tanto ce lo rieditiamo con in mano un bicchiere pieno rischiando di versarcelo addosso dal ridere: With a flourish Roberto produced his coup de grace, a Rossese di Dolceacqua 2003 from Antonio Perrino, a wild brambly glassful made from native Ligurian grapes. Thank goodness he didn’t play the options game and make us guess what it was. (Apparently the winemaker charges €1 less per bottle for it than for his olive oil as the olive oil costs him more to make.)  E ‘ di Fiona Beckett questo brandello  di articolo in slang che pochi hanno inteso, apparso a suo tempo su Decanter web. Fiona Beckett, quella che scrive sul Guardian, what else?


Si ma come sono i 2011 di Antonio Perrino? Il Bianco è proprio come questa vita, scontroso, complicato e controverso, ma alla fine qualcosa di buono ci riserverà. Il Rossese è invece come vorremmo che fosse questa vita, eccellente. Questo Rossese è forse tra le migliori riuscite nella storia della cantina di Nino Perrino, e lascerà il segno per lunghissimo tempo. Visto che siamo in clima malinconico ci metto dentro anche una classica battuta dell’indimenticato Franck The Big One, che quando gli si domandava com’erano certi vini di queste parti esclamava: Belìn, quest’anno si sono sbagliati e l’han fatto buono! Ecco, io spero che anche nei prossimi anni Nino continui a sbagliarsi come per questo 2011, un grande vino da anniversario, profondo, potente, autoritario, vivace di acidità e profumato di more mature ma non confit; tannico più del normale, perché vinificato a grappolo intero, ma soprattutto equilibrato, che è la cosa più difficile da conseguire, in tutti i sensi. Mi spaeso con la mente verso un comune defilato come Morey St.Denis, e mi sento di nuovo a casa.

La caccia è già partita: il vino è già disponibile sia in Svezia che negli States, ma per fortuna anche a Dolceacqua. E anche al Faro.

 - gdf 2012-



P.s. Questo è il colore del Rossese Testalonga 2011, che è il colore che dovrebbe avere normalmente un Rossese di Dolceacqua, e questo è già più carico del solito... e questo bicchiere non troppo dispersivo - appoggiato qui a fianco alla tastiera-  secondo me è il contenitore migliore per goderselo al meglio in questo momento di gioventù estrema. E' buono subito, senza attese, e insisto, se un vino è buono subito difficilmente può diventare gramo nel prossimo futuro; il contrario è molto più improbabile. La foto non è sfocata, e neanche il vino, anche se lo potrebbe sembrare.


7 commenti:

  1. Non credo sia sfocata, mi sembra che il tuo circolo di confusione sia perfetto, come posso impossesarmene, x me i miei avventori. Ci vediamo a Pavia. Lido

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    1. Ti mando il numero di telefono del Domaine via mail, e mi metto una bottiglia sotto il braccio per Pavia.

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    1. “Gli Chef di domani, gli ingredienti di sempre”

      Riccagioia (PV) 17-18-19 Novembre 2012

      Magari con l'aggiunta di uno Chambertin di Borgo Priolo e un Bonnes Mares di Dolceacqua, così, di under.

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  3. Sembra un Valpolicella di Quintarelli e pure i gradi non saranno diversi?
    Beppe

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    1. 14.5 sottostimati, ma non avvertibili.
      Il paragone comunque non regge, per ovvi motivi,in quei fantastici Valpolicella c'è un tocco di tacco, qui no, duro e puro, il faut essayer de passer du rêve à la réalité

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  4. Grazie della giornata,anche se piovosa ci siamo difesi bene:))
    G.

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