domenica 7 luglio 2013

Cose inutili

gdf brut sans annèe

Cos’è questo? L’oggetto misterioso, degno di quel vecchio programma in bianco e nero condotto da Jocelyn su Tele Montecarlo, potrebbe tornare buono in cucina, come arredo da parete; se no, andrebbe preparato in cucina e poi messo in tavola a disposizione dei commensali. Ce ne sono tante di cose inutili come questa, ma quello che ci salva dal soffocamento nella fuffa è il nostro senso critico; la soglia di attenzione verso un oggetto, un prodotto, un momento di condivisione, un dialogo subìto attraverso televisione o un concetto contestabile sul web. Proprio in quel momento in cui non ci addormentiamo la mente di fronte alla normalità e ci chiediamo: ma che cazzo di senso ha questa roba?

Dalla televisione arrivano le casalinghe disperate che vanno a fare piatti insensati davanti alle telecamere, presentate al mondo come food blogger. Queste Signore di mezza età producono cibi complessi che mettono a rischio la dignità intellettuale dell'altrà metà. Mentre la cultura e la conoscenza della materia utilizzata rimane sotterrata dalle macerie di un piatto finito che tiene conto di un bel nulla, al limite dell’igiene alimentare compromessa da spericolati passaggi trapezistici. L’accozzaglia di ingredienti crudi, cotti o ricotti, vengono assommati senza nessun criterio e poi infilati in forno, la tomba dei manicaretti più complessi. Un uovo già sodo, affettato e inserito tra due fette di melanzane  e poi ricotto insieme a formaggio e prosciutto per venti minuti in un forno a 180° è una cosa inutile, o peggio, malsana per il genere umano, e che mi auguro di  non rivedere, mai più.


Domanda: da quanto tempo hai un blog che si occupa di ricette?
Risposta: saranno già alcune settimane ormai…
Domanda: quante persone ti seguono sul blog?
Risposta: non molte, sono qui apposta per farmi conoscere…

Dell’altra, ne avevo già parlato. Quella che diceva di fare la hostess (sugli aerei) ma non fatemi credere che per decenni abbia mangiato solo dentro quei tristi vassoi pluri-scomparto ma mono temperatura in regime di precarietà di luoghi e di orari; ma se così fosse avrebbe finalmente una giustificazione quell’eccesso continuo di inutili complicazioni tipiche delle donne in carriera, che per vendetta sulla sindrome della massaia, quando sono in casa, fanno della contorsione mentale, dell’infondata autostima e della disorganizzazione il tema principale da sviluppare prima di portare in tavola (o in video) una serie di tante piccole cose di cui resterà il ricordo all’ospite solo in fase digestiva.


Sul web invece mi piacciono le persone apparentemente inutili, perché mi ricordano quanto mi sia sbagliato in passato a valutarne l’umanità; fortunatamente queste non sono sparite tra le cose inutili, e a me servono tutti i giorni per specchiarmi, per ricordarmi degli errori di valutazione fatte in buona fede. Avete visto a cosa serve lo strumento? Sembrano passatelli e invece neanche quello, neanche un raviolino, un tortellino, neanche un cappelletto esce da questo oggetto inutile.

Questo by web, mentre in tv resta evidente il fatto che di padelle se ne vedono poche. Di solito è proprio il forno lo strumento prediletto, perché ci possono ficcare dentro di tutto e poi hanno il tempo mettersi a chiacchierare al telefono (se sono in casa) o con la conduttrice del programma, se sono in tv. Quando qualche padella è sponsorizzata la devono per forza usare, e sarà di quelle coloratissime, bicolori e antiaderenti, che si scalfiranno immediatamente, graffiandole con impropri attrezzi metallici. Rabbrividisco al suono di un metallo che graffia l'antiaderente. La padella per la casalinga con ambizioni televisive è abbastanza inutile, come questo coso che non saprei neppure come chiamare. Ricciolatore di burro è la cosa più sensata che mi viene in mente per questa oscena scena del burro.






 gdf


4 commenti:

  1. Pochi decenni fà,quando si pensava molto di più alla presentazione della tavola, anziché, di a volte disperati giochi d'equilibrio fisico e
    cromatico nel piatto, le "cose inutili", avevano molto più senso e venivano più apprezzate !Il Ricciolatore di burro...sic...(quando il burro era d'obbligo in tavola), serviva perlomeno a meglio mantenere la temperatura ed evitare l'ossidazione anticipata del burro stesso, ..specie durante Cene a "tempo indeterminato" visto che si faceva fuoriuscire ogni volta lo stretto necessario...e poi (ma sono di parte)...lo trovo simpatico ..dai !!
    El Manara con un'abbraccio !

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    1. Grazie Maestro!
      Le spiegazioni che tu sai dare sono somme.
      I disperati giochi di equilibrio lasciamoli ai virtuosi del piano.

      Lo strumento resta strumento.
      Gli scopi diversi.
      Ma il Maestro resta Maestro, e di fronte a te mi inchino.

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  2. ...ecco perché, poi..uno si innamora !!!!

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  3. Qui di cose inutili non ne vedo, non ne leggo.
    Grazie

    BB

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