giovedì 18 luglio 2013

Quinque Uberti


- gdf -

L'equilibrismo riuscito. Non un residuo amarognolo, non un dosaggio dolce; per il resto, e lo voglio dare per scontato, la consueta sequenza da degustatore che impietosamente dovrebbe (ma non ha voglia) di verificare il colore (paglierino intenso), il composto perlage (fine ma non fitto quanto persistente), il naso (che sa di chardonnay), ed infine il palato e il contro palato, che come spesso accade con i vini ben riusciti, conferma le prime impressioni. Bravi, vino strano per concezione ma veramente ben riuscito, sul filo dell'equilibrista.


Il difetto di questo vino? Non riuscire a trovare informazioni ufficiali sul sito del produttore. Quinque fidiamoci nel ribadire che si tratta di uno chardonnay 100%, ricavato da cinque vendemmie 02-03-04-05-06, restate cinque anni sui lieviti e sboccato da un anno, con un progetto che tende verso la decina di annate da assemblare. La produzione dichiarata si ferma a 2540 magnum, quindi non per tutti.

Il risultato è più che soddisfacente. Il vino è importante d'aspetto, di naso, di struttura, ma non è ostico alla bevuta, e quindi scorre veloce, come se fosse uno chardonnay del Maçonnais con le bollicine. Ai deboli di struttura palatale potrebbe apparire grosso, ma sicuramente non grossolano. In sintesi, una Riserva di Riserve, ma senza riserva.

gdf

2 commenti:

  1. L'abbinamento proposto by the guardian non sembra raffinatissimo :-)
    Beppe

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  2. Rustico-chic e di stagione, dove il problema?
    A.

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