mercoledì 24 settembre 2014

25 Luglio


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Geppy's Bistrot, in via Hanbury, Ventimiglia

Una data come un’altra. Nascono tante persone tutti giorni che moltiplicato per 365 fa una bella cifra. Poi, tutti quanti, in tanti anni si vanno ad accumulare utilmente o inutilmente sul pianeta a prendere il sole, mentre c’è ancora chi pensa che sia il sole a girare intorno a noi. Sarà per questo che alcuni possono vantare un'abbronzatura integrale?

La carta serale del Geppy's Bistrot, foto allargabile con un click

Ora ritrovo questo, pallido al sole della Riviera, nato lo stesso giorno mio, in piena estate, ma ventuno anni prima. Mentre lui beveva il latte materno io con un fucile Garand alla spalla festeggiavo con una birra i postumi del Mundial -da ben ricordare- l’unico da ricordare, perché lontano dal rigore degli anni ’30, perché senza i rigori del 2006. Così, sorto spontaneo come il sole di luglio: o c’eri o non c’eri. Lui c'era, e stava già pensando al lavoro, non alle sbronze o all'abbronzatura.


Mi ricordo di te. Anch’io di te. Mentre prendevi parte allo spettacolo che andava in scena in una piccola sala, tra le più costose tra i ristoranti italiani, sicuramente tra i primi cinque finché la Lira resistette all’impeto politico. Prendevi parte importante senza pretendere nulla in cambio se non accumulare esperienza utile per il futuro. Neanche un timido accenno ad una mancia, magari gradita. Quando me ne resi conto preferii non essere banale di fronte ad un ragazzo d'eccezione, e allora convertii gli Euro in liquidi diversi, l’anno stesso che ce li diedero da spendere. Un bicchiere di Chave, di Rostaing, Leflaive, Niellon, di Krug, ça va sans dire.



Fusilloni freschi al sugo di moscardini

Non ho ristoranti da 19/20mi di cui parlare, neanche questo lunedì. Lui mi compensa diversamente, ricordandosi -così giovane- cose già finite nel mio serbatoio inconscio, quando, appunto, convertivo le mance in liquidi, come quando avevo deciso che un buon cameriere non dovesse andarsi a bere una birra la qualunque dopo il servizio ma rendersi conto di quello che stava servendo così attentamente nei bicchieri, anche se aveva meno di 20 anni. Ragionamenti da anni 30, quando si pensava disciplinatamente che quello che andava bene per pochi potesse andar bene per tutti. Lui a 30 ne aveva già fatte per tanti se non per tutti.

Ahhhhh! Che look queste francesi da banlieue niçoise ...

Le bottiglie che ti bevevi dodici anni fa le ho ancora, lì, vuote ma piene di significato. Due figli, 32 anni, una sala difficile da gestire come quella di Paolo & Barbara, anche se solo per 15 coperti, ma a 20 anni potevano anche tremare le gambe ... poi un wine bar da cento coperti, e ancora il lancio di un ristorante con camere nell'entroterra, e infine (ma non finisce certo qui) questo bistrot da 70 coperti, al completo tutti i giorni salvo la domenica, con cambio di marcia in corsa, tra pranzo e cena, dove si alza il piede, ci si rilassa e si cura ogni dettaglio, quello che a pranzo non è possibile fare presi d'assalto da frettolosi turisti francesi che devono prendere il treno, che devono prendere l'autobus, che devono tornare al mercato prima che chiuda, che devono tornare a prendere l'auto prima che un vigile firmi una contravvenzione che mai verrà notificata a Nizza.

A presto Dario, oggi ci siamo rivisti a distanza di anni, abbiamo scherzato, mangiando cose semplici, bevendo un onesto rosè come amano fare in Provenza. Per il resto ci vediamo a cena, con altri amici, con più calma, con il tempo di stappare una bella bottiglia ed il gusto di lasciarne quattro dita per la tua giovane cameriera, invece della Mancia


Ratatouille con una fettina di osso buco


Dario Trucchi


gdf xxmiglia

1 commento:

  1. A Cirò dovrebbero decisamente puntare di più sulla tipologia en rosè....

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