mercoledì 11 febbraio 2015

CHEERLEADERS


Marco 50&50

L'ultimo anno del liceo, ho preso una sbandata per una cheerleader di Tampa Bay.
La vespa era della stessa stagione del risveglio dei sensi che non avevano bisogno, come Bandini, di aspettare la Primavera.
Era di Maggio, una tipica festa pomeridiana & adolescenziale  in una discoteca vicino a Viale Corsica, Lidia ci aveva detto di passare, dai venite, ci sono tutte le mie compagne di classe che vogliono conoscervi...
A noi, giovani Arapaho, piacevano le ragazze più grandi che reputavamo più esperte, oggi, che il calumet della pace dei sensi ci manda segnali di fumo, in modo inversamente proporzionale desideriamo la freschezza delle cheerleaders, o l'immagine di esse, comunque passammo a salutarle.
Rimasi piacevolmente impigliato nella rete, in un pomeriggio mai troppo azzurro e lungo, due mesi lunghi come le giornate a cavallo della primavera che galoppa verso l'estate e le vacanze.
Uno dei ricordi più nitidi di quel periodo, passato sugli argini del fiume testimone della nostra storia e vicino di casa di Daniela, così si chiamava l'aspirante & cheerleader, è lo sguardo che gli uomini (quarantenni & ultra che reputavo anziani) le posavano lungamente addosso, mi sembrava incomprensibile, adesso capisco.
Prima del Super Bowl, le cheerleaders delle squadre hanno fuso le mutande degli uomini con i loro pon pon...sono state oggetto di studio di neuroscienziati e sessuologi...Timothy Lee dà la sua spiegazione del fenomeno: «E’ l’immagine di ciò che non potrai avere, e che probabilmente non hai avuto nemmeno ai tempi del liceo»...Le cheerleader riportano ai tempi innocenti in cui avresti dato un rene per assaggiare la loro gomma da masticare. E’ una specie di nostalgia erotica...E’ la sbandata adolescenziale, la ragazza strafiga impagliata per l’eternità.
Da: thedebriefpuntocopuntouk - la firma è di Gareth May
Quindi cari ex adolescenti, ex giovani ed ex quarantenni, se, come me, vi capita di buttare l'occhio su una giovane cheerleader, ma il pensiero reale e che vorreste buttarvi nella loro direzione come il più veloce dei quarterback, non preoccupatevi, non è grave, ma non si guarisce, e soprattutto, se fate parte di quei fortunati che ai tempi del liceo una così, l'avete avuta davvero, accontentatevi, beveteci sopra e, possibilmente, metteteci una croce sopra a quei pomeriggi azzurri e lunghi.


M 50&50

2 commenti:

  1. Ho una cheerleader collega, che simpaticamente chiamo no Tav(cambiano i tempi) che mi fa quell effetto,piu che berci su,gli farei un po fresco, come un colibrì.

    TMC

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