giovedì 9 aprile 2015

TRANCI A RAFFICA


Marco 50&50

Ma come non c’è Bonalumi…

Chi detiene un record va rispettato, comunque.
Ieri sono uscito a cena con un gruppo di amici nel locale che per primo ha istituito il giro pizza a Milano.
Quando l’amicizia è di vecchia data, fotografare capricciose napoletane profumate come margherite potrebbe essere pericoloso, niente foto quindi, evito in un colpo solo ripercussioni psicologiche e conseguenti danni psicofisici.
Fotografare il cibo è la sindrome che colpisce i gastrofanatici, una minoranza che fa cose incomprensibili ai più, ordina piatti sperando che la presentazione sia meglio del gusto effettivo, che sarebbe come godere mentre Arisa presenta, e mentre Malika Ayane canta, rispondere ad una telefonata di lavoro.
Alcuni poi, contornano le foto di parole cercando di rendere tridimensionali i piatti, che non è un gioco di parole.

Comunque, ci siamo rincorsi sui monitor, abbiamo concordato data e ora e abbiamo deciso di condividere spicchi di tempo e di pasta lievitata sul Naviglio, beh non proprio sul, diciamo che eravamo ormeggiati poco distante dal molo, un paio di fortunati si sono presentati a piedi, macchina inevitabile per gli altri.

Locale di grandi dimensioni, che non è sempre una cosa positiva, pulito spazioso, ben illuminato, accoglienza premurosa e gentile, disponibilità nei confronti del cliente più curioso ed esigente per indole e deformazione professionale, denti poco stretti e risate belle aperte dei compagni delle mie quattro stagioni.

La pizza viene portata al tavolo fumante e già divisa a spicchi, descritta ed offerta al cliente che può rifiutare ed aspettare la successiva se gli ingredienti non lo convincono proprio del tutto, la formula è sicuramente convincente, così come il rapporto qualità prezzo che, tutto sommato, pende a favore del cliente, forse poco gourmet ma certamente molto soddisfatto dopo una serata in compagnia che non lascia senza portafoglio nemmeno un ministro.

Ci sono voluti almeno una dozzina di tranci a testa per portarci serenamente a girare il giorno sul calendario, la mente, più che serena, offuscata da fiumi di birra, ciò non significa però che le scorie siano finite nel Naviglio, forse, come qualcuno ha detto, sembrava di mangiare sempre quella con speck e patè d’olive, sarà forse perché la prima pizza della serata non si scorda mai…nessun attacco di sete notturna, però, né sensazioni di gonfiore o pesantezza, alta digeribilità o stomaci forti, poco importa.

Quel che importa invece, è che un giovane cugino di Kinky, abbia finito giorni fa di fare le fusa, l’orfano di miagolii si è presentato con i baffi per ricordarlo ma soprattutto per poter riabbracciare, dopo trent’anni di solitudine, un vecchio amico.
Ma come non c’è Bonalumi…mi avevate detto di averlo rintracciato…
L’abbiamo rintracciato, ma non ha risposto all’appello, proprio come faceva al Liceo quando “bigiava” per poter giocare a basket…
Potevate anche dirmelo, stasera ho lasciato in panchina una che potrebbe giocare titolare in qualunque squadra.
Che sarà mai, cos’aveva “questa” di speciale per lasciarti indifferente di fronte ad una sequenza di tranci senza soluzione di continuità…
Ve la faccio vedere io la raffica di tranci, ecco una foto da incorniciare altro che cornicione alto alla napoletana, e “finiamola di parlare” che la pizza fredda la mangiano solo quelli fissati, quelli che fanno le foto alle pizze e il selfie col pizzaiolo, quelli che se continuano su questa strada è  molto difficile che escano con una così.

Non ho rassegna fotografica ne’ una foto specifica che mi avrebbe e vi avrebbe gratificato , dopo la birra e i tranci a raffica, non me la sono fatta mandare, peccato era davvero magnifica, quando l’abbiamo vista siamo rimasti pietrificati.
Sappiamo solo che ama la poesia saffica ed è una grafica…pubblicitaria




M 50&50

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