domenica 1 maggio 2016

L'inaugurazione dalla Cincia Bigia


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La cincia bigia, di suo sarebbe "palustris", ed in effetti, anche se qui siamo vista mare esiste il vicino alveo semi secco del Torrente Prino, che qualche attinenza con la cincia bigia quindi ce l'ha, così come con l'altro ristorante di rilievo del quartiere, quello stellato di Sarri, mentre l'altro stellato, l'Agrodolce sta a cinque minuti di scooter.

Qui il giovane, ma capace Luca Pozzan è chiamato -insieme all'ancor pià giovane Jacopo  Chieppa- a cinguettare altrettanto bene come nelle vicinanze. Il primo tweet è previsto per mercoledì 4 Maggio, quando i piatti in carta saranno finalmente a disposizione del pubblico.


Anni e anni, dalla progettazione al lavoro compiuto, finito e rifinito velocemente a dire per il vero, perché due settimane fa sembrava improbabile poter tornare qui e trovare ogni dettaglio compiuto. Le sette camere d'Hotel, i 40 coperti nella sala finemente decorata da Paola Bergamini e le 13 suite facenti parte del Nido Resort.


Dicevo della prima carta, ben scritta, ben articolata e divisa per categorie, classicamente, dove sono cinque gli antipasti (16/23 euro), altrettanti i primi piatti (19/21 euro), tre i secondi mare (25/28 euro), tre i secondi di terra (25/32 euro), che culmina con un -immagino- sontuoso filetto Rossini. E' evidente che non ci si vuole mettere a far la competizione al ribasso, almeno alla carta, dove i conti sono presto fatti, con o senza dessert.

Viceversa i due menù cinguettano a decibel più bassi. Luca conosce bene i due versanti delle Alpi Marittime, e qui ha deciso di volare basso e in parallelo, lungo un filo che coniuga Liguria e Piemonte in veste piuttosto contemporanea, almeno a leggere questa bella carta. I menù, di 5/7 portate invitano subito alla prova della forchetta, essendo stati saggiamente tariffati rispettivamente a 40 e 50 euro.


Per ora è tutto. Era ieri: è oggi. A presto Luca, per un pranzo lungo piscina e vista mare

Luca Pozzan


Le decoratrice artichetto interior design Paola Bergamini 


Il "falegnomo" Alberto Roberto, che ha realizzato alcuni arredi in legno

Sotto l'ulivo centenario, nella sala vetrata

Un tavolo al ristorante

In terrazza

Un calice di bollicine e una compilation di finger food, accompagnati da una compilation musicale anni '80


L'ambientazione dell'ingresso che congiunge la saletta colazioni, la sala ristorante e l'accesso alle camere del piano superiore

gdf

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