mercoledì 8 marzo 2017

Il Pesce è Pazzo a Imperia


- del Guardiano del Faro -


BORGO PRINO - Ne accadevano e ne accadono sempre di belle cose in questo vecchio borgo marinaro, di cotte e di crude; questa invece è al dente, come devono essere gli spaghetti alle vongole. Questa zona di Imperia Porto Maurizio è tornata all'attenzione di molti, non solo per le spiagge o per la bella passeggiata, ma anche per motivi di appetiti, tra i più disparati.

Non c'è più la ferrovia neanche qui, tutto va a monte. Si passa sul cammino di ferro con qualche timore.  No, aspetta.

Accidenti, era proprio qui dietro dove venivo a raccogliere la "Petite Moet " biellese del mio libro sui vini francesi. La maestrina mora e abbronzata, vagamente avvolta da un abitino corto messo insieme con poco cotone bianco. Una notte in autostrada non pesava quando la vedevi sorgere qui, alla luce dell'alba.

Appetiti estivi: tanto al mare non vale.

Appetiti disparati ed altri disperati, ma volendo parlare di Buona Cucina, Borgo Prino vantò una stella Michelin già negli anni '70/ '80, per merito della famiglia Luglio, ed oggi per merito di Alessandra e Andrea Sarri, che hanno appena inchiodato al muro -qui a 10 metri del Pesce Pazzo- la loro bella targa rossa con il Macaron 2017, per la terza edizione consecutiva da quando hanno lasciato l'Agrodolce.


Lavori in corso al Pesce Pazzo, che con i locali adiacenti o contigui, condivide parzialmente forme e metrature, per nulla indifferenti. Dimensioni anomale per la Liguria. Cucina spaziosa, grande sala interna, veranda, terrazza e ulteriore possibilità di estendere il concetto di ristorazione al mare en plein air. Dalla prossima estate questo luogo potrebbe diventare ancor più attraente, molto di più secondo le intenzioni di Massimo Ruggiero, proprietario della licenza del Pesce Pazzo.

La grande sala interna 


La proposta vini del giorno 

Tanto spazio dentro, utile anche per essere convertito in sala eventi o per cerimonie.

L'accento mi ha tradito.  All'improvviso arriva un assaggio di vitello tonnato boja fauss.

Si, ma come si mangia? Questo pranzo fa testo fino ad un certo punto, perché questo ristorante, questa cucina, va prima spiegata, poi guardata ed infine mangiata. Guardando solo le foto, oggi vi perdete più di qualche cosa, e cioè il progetto in progress del proprietario del Pesce Pazzo -Massimo Ruggiero- che è persona serie ed equilibrata, e tiene pure famiglia, quindi bisogna lavorare, e bene.  Qui di pazza non c'è neppure l'acqua che cuoce un pesce; è infatti l'offerta che sorprende.

Non solo acqua, però siccome comincia a fare caldo ... un bicchiere si, ma non di più. 


La prova del nove: spaghetto alle vongole. Non lo mangio mai. Mi devo ricredere. Però deve essere fatto così. Bravo Loris! Loris Dolzan è il giovane cheffino 23enne proveniente dalla scuola alberghiera di Arma di Taggia, transitato dalla cucina stellata de La Conchiglia e poi collaboratore per un breve periodo dell'enfant prodige du pays: Davide Zunino.

Una bella responsabilità -i coperti sono parecchi- ma le tecniche primarie ed il senso del gusto non mancano. Niente male per uno diplomato in pasticceria, dove la precisione è fondamentale. Ma Loris si annoiava a far pasticceria, però quel tratto fine e delineato ti rimane dentro; è proprio quello che serve anche per sviluppare le preparazioni salate. Lo vedi dai dettagli, come la forma precisa di queste frittelle di rossetti.

Frittelle di rossetti alle erbe.

L'impostazione del menù del Pesce Pazzo è volutamente aggressivo. Politica commerciale d'attacco. 30 euro per quattro antipasti ( qui ce ne sono tre ), un primo, due assaggi di secondi e dessert. Acqua, vino e caffè. Dovrò tornare in compagnia per riuscire a capire come si faccia a mangiare così tanto, ma il pubblico è felice, soprattutto i francesi. Se arrivano quelli della Gantié entreranno subito nella loro Guida, ma anche in quella del Touring a questo punto.

Un secchiellino di spunciacurente fritti -fritti bene- con julienne di verdure ugualmente ben trattate. Carpaccio di finocchio a rinfrescare. Carina e utile la maniera di presentare il frittino, che così rimane più caldo. Te ne versi quanto ne vuoi nel piatto, o te lo prendi indice e pollice come un gold finger.

Tortino di patate schiacciate, riso venere, cipolla confit e seppia. Sostanzialmente un primo piatto, per quantità e tipologia di ingredienti impiegati.

Qualche assaggio di dessert, accompagnati da un mastello di panna montata fresca ... ci fossero carenze di affetto. 

Potrebbero servire anche il gelato appena mantecato in questo modo ... successone garantito.

Massimo Ruggiero e Loris Dolzan ... ci vediamo più in là per una foto migliore ragazzi  

Piccole attenzioni 

Luca Dolzan. 23 anni
Visto che mi ci ha mandato il Cremona qui a provare, adesso per replica lo candido al prossimo Concorso Emergente

Lungomare C. Colombo, 140, 18100 Imperia IM - Tel 0183 - 754557

gdf

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