martedì 18 luglio 2017

Il G16 del 14 luglio 2017


- del Guardiano del Faro -


MONZA - Convocato per il G16 dell'enogastronomia da Alberto Cauzzi non potevo certo esimermi dal presenziare come hanno fatto altri Senatori della forchetta.

Proprio nel giorno della presa della bottiglia vengono a mancare i due Directeurs?

Largo ai giovani allora. Gli under 70.

Ambientazione più consona difficile prevederla in Italia per questa amichevole Italia-Francia.

Dubito che qualcuno faccia lo stesso in Francia il 2 giugno, ma l'identità nazionale è valore che a noi italiani fa tiepido, figuriamoci agli stranieri. Dunque Hotel de  la Ville, Municipio dell'ospitalità, molto bien piazzato davanti ad una dimora costruita dagli Asburgo, passata in mano a napoleonici e poi piemotesizzata in Brianza dai Sabaudi. Poi ti chiedi perché la storia ha sempre comunicato più confusione che certezze nelle teste dei giovani studenti italiani.

Meglio la geografia, prendevo sempre 9 perché cambiagli pure il nome ma un fiume o una montagna sono difficili da spostare. Certezze. Viale Regina Margherita di Savoia, la Villa Reale. Bella. Con un parco che ti consente il mattino successivo di compensare a piedi gli eccessi di mano del giorno prima, nonostante i 32 gradi nel roseto di fronte. Stavo germogliando.

Un altro rinfresco prima di ripartire, dal lussuoso Hotel de la Ville, dove il termine lusso va inteso come semplice conseguenza di una cultura frutto di studi profondi, di un'educazione seria, di un savoir vivre che non si compra. O ci sei dentro o puoi impararlo, ma con fatica.

Come educare un palato? Meglio averlo. L'eternit dovremmo averlo smaltito ormai.

Un Hotel che se lo approcci a mozzichi ti può apparire un museo vivente. Dentro più storia che geografia, ma presta attenzione al dettaglio turista di passaggio. Non sei a Versailles, ma forse

Che cosa vieni a fare a Monza per una notte? Una pole position va valorizzata anche il giorno dopo. Dentro l'Hotel o camminando per l'elegante centro pedonale. Peccato non ci siano bar all'altezza in giro la mattina presto -mi alzo presto- anche se una Lolita leggings in una via che vi dirò in forma riservata vale il viaggio.

Però è penale, mentre all'American bar dell'Hotel de La Ville si sta comunque al fresco, liberi da pensieri e da giudizi. Fino al giorno dopo. In mezzo il Derby Grill, ristorante giustamente ambizioso, che al mattino diventa -grazie anche a Sonia che si alza alla cinque- un covo gourmet di mattinieri che avrebbero -credo- un piacere aggiunto diversificando le sale.

La mano di chef Fabio Silva alle prese con un Brunch? Partirei apposta dal faro!

Che tavolo! Il G16 dell'enogastronomia ha tremato.

Goliardicamente, ça va sans dire.





Carlos, pollice alzato. 

Tany Nardi e il Gin che non c'è.


Il Derby Grill






La sala del G16

Tranquilli, quest'anno nessuna strage


Menu

Roberto Brioschi al servizio del primo magnum di Bollinger con pesca fresca o passata di fragola. 
Roberto è' qui da prima degli Asburgo

Dopo due giorni sull'Atlantico francese finalmente -al ritorno- ostriche diverse.
Irish e Tsarskaya

Bonbon di carpione di lavarello al burro di arachidi, sesamo nero.

Tacos di mais blu della Brianza -Fabio dice che esiste- avocado, risina di Spello, insalatine e peperoncino. 

Culatello e focaccina calda vince sempre.

Piccione e spugnole  farcite di fegatini e nocciole

Gli amuse bouche franco napoletani prendono l'anima di Fabio Silva
Miglior pizza fritta immaginale. Indice e pollice. Così godono tutti e tutte.

Porno food evidente. Osso buco verticale in gremolada al gin e lime

Cappasanta e patatina  ... polvere di yogurt, ci sta giocando.

Fabio Silva
Mina non ha mai scritto una canzone.
Bisogna essere intelligenti oltre che capaci per interpretare bene testi proposti da altri.
L'ha fatto
Lui sale di cucina, io scendo di qualità di foto e non ostento giustificazioni


Oeuf en meurette

Quenelle brochet sauce Nantua

Soupe oignon gratinée

Bouillabaisse

Filet mignon Rossini

Tarte tatin, glace vanille


Il carattere napoletano riemerge, sempre.

Standing

Luigi  Nardi con Fabio Silva

Qui non vince nessuno. Tutti buonissimi. Si, ma.

gdf



Grazie a voi, tutti

gdf
Dal sito dell'Hotel:

"L’Hotel de la Ville nasce nel 1800 come Ristorante Eden e all’inizio del 1900 diventa albergo con il nome di Eden Hotel Savoia. Un doppio omaggio: anzitutto alla Casa Savoia, che nel 1859 trasformò la Villa Reale, di fronte all’hotel, nella sua residenza estiva, quindi alla bellezza paradisiaca del suo parco di 700 ettari (Versailles è di “solo” 250!), considerato nel XIX secolo il più grande parco cintato d’Europa.
Nel 1958 Bartolomeo Nardi – figlio di Luigi, il capostipite, e padre di Luigi e Tany, attuali Amministratore Delegato e Direttore Generale, entrambi laureati presso la prestigiosa Ecole Hotelière di Losanna –  rileva la gestione dell’albergo, ribattezzato Hotel de la Ville, e avvia un appassionante processo di “riscrittura”, infondendo all’hotel la raffinatezza e l’eccellenza di uno stile, appreso durante la direzione dei migliori Grand Hotel italiani, dal Grand Hotel Minerva di Roma al Grand Hotel Savoy di Sanremo, al Grand Hotel Milano di Brunate.
La terza generazione aggiunge un nuovo capitolo e infonde all’hotel e alla sua magnifica dépendance, La Villa, inaugurata nel 2000, il proprio stile di grandi collezionisti d’arte e antiquariato. Ogni ambiente dell’hotel, dai salotti alle elegantissime camere, dalle sontuose suite all’American Bar, fino al ristorante Derby Grill, è una storia di bellezza antica e relax senza tempo.
I risultati premiamo passione e impegno. Nel 1995 l’Hotel de la Ville entra negli “Charming Hotel – Indipendent Luxury Hotels”. Nel 2000 l’Hotel de la Ville vince l’ambito premio nazionale “Hotel of the Year”, per la categoria Business Hotel. Nel febbraio 2002 la famiglia Nardi riceve il premio “Excellent Award”, come riconoscimento ai migliori imprenditori e manager dell’industria-turistico alberghiera italiana. Nello stesso anno l’Hotel de la Ville riceve il “Charming Excellence Award”, come miglior albergo italiano della compagnia. 

Risale invece al 2007 l’affiliazione alla prestigiosa catena Small Luxury Hotels of the World. Nel 2014, l’hotel della famiglia Nardi riceve il “Finalist Award” nella categoria Best Service in Europa, nell’ambito del premio Condè Nast Johansens dedicato ai migliori Luxury Hotels nel mondo.

Sempre nello stesso anno, l’hotel della famiglia Nardi entra nell’ambita catena degli Châteaux&Hôtels, presieduta da Alain Ducasse, pluripremiato chef con tre stelle Michelin. A lui il compito di selezionare gli alberghi che uniscono lusso, ospitalità di pregio e alta gastronomia. Di fronte alla candidatura dell’Hotel de la Ville nessuno ha avuto dubbi."

2 commenti:

  1. Il mais blu della Brianza esiste! Confermo! Lo Chef Silva lo sa...lo sa, esistiamo siamo reali!! Veniteci a trovare a Cornate d'Adda.
    Az. Agr. Frettoli.

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